L’educazione dei bambini è un aspetto molto importante, nella vita di una mamma e di un papà. Questo impegno che noi prendiamo con i nostri figli passa, spesso, anche anche dalle attività che svolgiamo nel tempo libero insieme a loro.
Le visite didattiche a musei e luoghi di cultura rappresentano momenti utili a far germogliare nei più piccoli la curiosità e l’interesse per la storia, l’arte e le vicende che, nel corso del tempo, hanno interessato il luogo in cui sono nati e in cui vivono.
Durante una delle nostre visite al Museo Ridola di Matera (che ora forma, assieme a Palazzo Lanfranchi, il Museo Nazionale di Matera), abbiamo avuto la conferma di quanto i musei possano diventare non solo importanti per la formazione culturale e la crescita dei nostri figli ma anche luoghi in cui imparare cose nuove divertendosi.
Gli operatori culturali, d’altronde, da anni lavorano per rendere i musei fruibili anche ai più piccoli: spesso ospitati in palazzi storici, austeri, questi importanti luoghi di cultura vengono riscoperti sempre più come attrazioni didattiche che i bambini apprezzano molto, anche più degli adulti.
Musei, i policlinici della conservazione dell’educazione
Insomma, i musei diventano dei veri e propri “policlinici della conservazione e dell’educazione”, usando le parole della nuova direttrice del Museo Nazionale di Matera, l’architetto Annamaria Mauro, con la quale abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere, nei giorni scorsi, ponendole anche alcune domande sulle future attività pensate per i bambini nel Museo Nazionale.
Con una serie di strategie che riguardano anche la comunicazione sui social, la dottoressa Mauro, assieme al suo staff, sta lavorando per far sì che i cittadini di Matera partecipino alle attività dei musei Ridola e Palazzo Lanfranchi, con un occhio di riguardo ai bambini.
“Stimolare la conoscenza del mondo dell’arte e dell’archeologia attraverso metodologie appropriate è il nostro obiettivo – afferma l’architetto Mauro – ed è importante sviluppare la creatività e insegnare la lettura dei reperti o dei quadri attraverso il racconto e laboratori mirati. L’uomo è al centro di tutto attraverso la storia del luogo in cui vive e i cittadini sono i partecipanti al museo.”
Stiamo seguendo la vostra bella rubrica social del sabato dedicata ai più piccoli: com’è nata l’idea di coinvolgere anche i bambini nella vostra comunicazione?
Il museo, in quanto luogo di cultura inclusivo, è di tutti! La cultura deve arrivare a tutti secondo forme di comunicazione mirate e studiate. I musei possono e devono svolgere un ruolo importante, sia policlinici della conservazione e sia dell’educazione.
Per esperienza diretta, ci siamo resi conto che i bambini trovano molto divertente visitare il Museo Ridola: la Preistoria, i reperti esposti e le ricostruzioni ospitate all’interno del museo catturano subito l’attenzione dei più piccoli. Per periodi storici più complessi (pensiamo al Medioevo o al Rinascimento, ad esempio), quali sono le modalità di fruizione più utili per l’apprendimento dei bimbi che intendete proporre nei musei statali di Matera?
Sicuramente il Museo Ridola ha una sezione dedicata alla didattica che va rivisitata mentre al Lanfranchi va realizzata coinvolgendo i bambini attraverso la caccia al tesoro, laboratori su tela, il disegno, corsi di arte dedicata, disegnare ascoltando l’artista che è in noi, esperienza dei cinque sensi.
Una volta che i musei saranno riaperti al pubblico, avete in mente altri eventi dedicati ai bambini?
Stiamo pianificando delle attività mirate, il museo deve essere per il bambino anche un luogo interattivo per stimolare la curiosità e l’interesse per il bene culturale. Far raccontare il museo ai bambini attraverso i loro occhi.
Uno svago per tutta la famiglia
È importante che la visita al museo con i bambini non sia vista solo come un’esperienza didattica ma un momento di svago costruttivo per tutta la famiglia, una scoperta dell’arte e della storia che arricchisce piccoli e grandi.
Attendiamo presto la riapertura dei musei e le nuove attività dedicate ai bambini del Museo Nazionale di Matera, sperando che diventi sempre più accattivante anche per i più piccoli.