Falò di San Giuseppe a Matera

Falò di San Giuseppe a Matera: una tradizione da recuperare, appena potremo

Mancano pochi giorni alla Festa del Papà: per il secondo anno consecutivo, questa ricorrenza tanto cara a padri e figli sarà celebrata in modo diverso rispetto a come l’abbiamo vissuta fino al 2019. Nonostante le temporanee limitazioni dovute alla pandemia, siamo sicuri che nelle case delle famiglie con bambini a Matera e in tutto il paese, i bimbi non faranno mancare il loro affetto e le loro sorprese ai loro grandi e unici eroi: i papà.

La tradizione vuole che, proprio il 19 marzo, in occasione della celebrazione di questa ricorrenza, i vari quartieri della nostra città si illuminano grazie alle festose fiamme dei falò di San Giuseppe.

I Falò di San Giuseppe a Matera

I giovani di ogni quartiere, soprattutto quelli storici e popolari come Serra Venerdì, Villa Longo, Lanera, Agna, San Giacomo, Serra Rifusa, Piccianello, Spine Bianche (che tutti noi conosciamo come Bottiglione) preparano il falò già diverse settimane prima, per realizzare il falò più grande della città – formato di solito da legna, carte, cartoni – in una sorta di competizione non ufficiale fra quartieri per aggiudicarsi l’ipotetico titolo di “Falò più grande di Matera”. Pensate, tale rivalità ha spesso portato i ragazzi dei vari quartieri a sottrarsi a vicenda la legna già accumulata pur di avvantaggiarsi nella realizzazione del falò più grande.



Cosa accade durante i falò

Durante il falò di San Giuseppe, la gente raggiunge i diversi quartieri di Matera per riunirsi attorno al fuoco in modo conviviale.

Negli anni passati non era difficile vedere, nei pressi del falò, veri e propri punti di ristoro allestiti per l’occasione, con piatti tipici della cucina povera materana come la fedda rossa (la classica bruschetta condita con pomodori, origano, aglio, olio e sale), salsicce cotte direttamente sul posto e le gustosissime zeppole (dolci tipici di San Giuseppe fritte o al forno, con crema pasticcera e amarene).

Falò di San Giuseppe - Foto: unsplash.com
Falò di San Giuseppe – Foto: unsplash.com

Le origini del falò di San Giuseppe

Dovete sapere che la tradizione di accendere i falò in onore di San Giuseppe è molto antica e riguarda tanti comuni della Basilicata. Questa ricorrenza, infatti, nasce dall’unione di riti cristiani con antichi culti pagani. Il falò rappresenta in qualche modo il fuoco acceso da San Giuseppe nella grotta di Betlemme per riscaldare il Bambinello e Maria.

Insomma, il falò di San Giuseppe richiama il focolare domestico, simbolo di aggregazione di una comunità e protezione della stessa.

Di sicuro vi è che questo rito ha origini pagane, con l’utilizzo del fuoco che simboleggia una sorta di purificazione. Il fuoco, tra l’altro, è un simbolo molto usato nell’antico mondo contadino: con le fiamme, infatti, si decretava la fine della stagione fredda bruciando i residui del raccolto.

In attesa di ritrovarci intorno al falò di San Giuseppe

I fuochi di San Giuseppe hanno illuminato i quartieri di Matera nel Marzo 2019, quando la città stava vivendo il suo anno da Capitale Europea della Cultura: da allora sono passati due anni e anche in questo 2021 dovremo fare a meno di questa bella e antica tradizione, aspettando tempi migliori.

Ciò non deve scoraggiarci, anzi: dobbiamo festeggiare i nostri papà, magari con delle gustose zeppole preparate per l’occasione.



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